Page 2730 - Shakespeare - Vol. 2
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Sarò paziente; lo sarò esternamente.



              CRESSIDA
               Stai guardando il bracciale? Guardalo bene.
               Lui mi amava. O donna falsa! Ridammelo!
                                                                                         Afferra il bracciale.



              DIOMEDE
          Di chi era?



              CRESSIDA
               Non importa. Adesso è mio di nuovo.

               Non verrò con te domani sera.
               Ti prego, Diomede, non venire più a trovarmi.



              TERSITE
          Adesso gli affila il taglio; ben detto, arrotina!



              DIOMEDE
          Io lo voglio.



              CRESSIDA
          Che cosa, questo?



              DIOMEDE

          Sì, quello.


              CRESSIDA

               O dèi voi tutti! O pegno, pegno grazioso!
               Il tuo padrone ora è steso nel letto e pensa
               a te e a me, e sospira, e tocca il mio guanto
               e gli dà baci memori e delicati

               come io bacio te...
                                                                         Diomede le sottrae il bracciale.
                               No, non prendermelo;
               chi se lo prende prende con lui il mio cuore.
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