Page 2712 - Shakespeare - Vol. 2
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ETTORE

               Indicami per nome i più importanti;
               eccetto Achille: ci penserò da me
               a riconoscerlo dalla statura imponente.



              AGAMENNONE
               Vanto delle armi! abbiti il benvenuto di colui

               che ben farebbe a meno di un nemico così!
               Ma questo non è un benvenuto: per esser chiari,
               ciò ch’è passato e ciò che verrà è cosparso
               dei gusci e dell’informe rovina dell’oblio;

               ma, ora come ora, la fede e la lealtà,
               purgate di ogni vuoto preconcetto,
               ti danno, grande Ettore, dal più fondo del cuore
               un benvenuto con la più sacra schiettezza.



              ETTORE

               Grazie, nobilissimo Agamennone.


              AGAMENNONE

               (a Troilo) Lo stesso a te, famoso principe di Troia.



              MENELAO
               Mi unisco al saluto del mio reale fratello;
               voi, coppia di fratelli guerrieri, benvenuti.



              ETTORE
               Chi dobbiamo ringraziare?



              ENEA
                               Il nobile Menelao.



              ETTORE
               Voi, signore? Per il guanto di Marte, grazie!

               Via, non beffatemi se io giuro all’antica:
               la vostra ex moglie giura sempre per il guanto di Venere.
               Sta bene, ma non mi ha detto di salutarvi.
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