Page 2709 - Shakespeare - Vol. 2
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Chi è quel troiano così pensieroso?



              ULISSE
               Il figlio più giovane di Priamo, un vero cavaliere,
               non ancora maturo ma già senza pari, fermo
               di parola, parla coi fatti e tien muta la lingua,
               duro ad esser provocato, e, provocato, ad essere calmato,

               cuore e mano aperti e liberali;
               ciò che ha lo dà, ciò che pensa lo dice;
               non dà senza che il giudizio guidi la munificenza,

               né degna del suo respiro un pensiero indegno:
               virile quanto Ettore ma più pericoloso,
               perché Ettore nell’ira più furente
               può impietosirsi, ma lui nel fuoco dell’azione
               è più vendicativo dell’amore geloso.

               Lo chiamano Troilo, e su di lui erigono
               una speranza alternativa, ben fondata come su Ettore.
               Questo lo dice Enea, che conosce il giovane

               a fondo: me lo descrisse così in privato
               quand’ero nella grande Ilio.
                                                         Suono di tromba. Ettore e Aiace si battono.



              AGAMENNONE
               Sono in azione.



              NESTORE
               Non mollare, Aiace!



              TROILO
                               Ettore, che fai, dormi? svegliati!



              AGAMENNONE
               Gran bei colpi che dà! Forza, Aiace!

                                                                       Le trombe smettono di suonare.



              DIOMEDE
               Basta così.
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