Page 2692 - Shakespeare - Vol. 2
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Su, su, che c’è, signore; non lo negate.
È molto importante che parli con me.
PANDARO
Dite che è qui? Allora ne sapete più di me, lo giuro. Io poi son tornato a casa
tardi. E che ci farebbe?
ENEA
Oh, ma via! Andiamo, andiamo, che così finite per fare il suo danno senza
volerlo. Per essergli fedele finirete col tradirlo. Non volete saperne niente, e
sia, però intanto me lo andate a chiamare. Andiamo.
Esce Pandaro.
Entra Troilo.
TROILO
Allora, che succede?
ENEA
Principe, non ho quasi il tempo di salutarvi,
tanta è l’urgenza di ciò che ho per le mani.
Stanno arrivando vostro fratello Paride
e Deifobo, il greco Diomede e il nostro Antenore,
a noi restituito; in cambio di lui,
prima del primo sacrificio, entro quest’ora,
dobbiamo consegnare in mano a Diomede
la signora Cressida.
TROILO
Così è stato deciso?
ENEA
Da Priamo e dal comando di Troia.
Sono qui fuori, pronti ad effettuare lo scambio.
TROILO
Il mio successo si tramuta in beffa!