Page 2689 - Shakespeare - Vol. 2
P. 2689
CRESSIDA
Allora, mio dolce signore,
chiamo giù lo zio che apra il cancello.
TROILO
Lascialo stare. A letto, avanti, a letto!
Il sonno chiuda quei begli occhi
e t’imprigioni dolcemente i sensi
come fa coi bambini senza pensieri.
CRESSIDA
Buon giorno, allora.
TROILO
Ora ti prego, a letto.
CRESSIDA
Sei già stanco di me?
TROILO
O Cressida! Mai me ne andrei da te,
se il giorno pieno di affanni, destato dall’allodola,
non avesse svegliato tutte le strepitose cornacchie,
sicché la notte sognante non celerà più a lungo
le nostre gioie.
CRESSIDA
La notte è stata troppo corta.
TROILO
Dannata strega! S’attarda con chi ha l’odio nel cuore
lunga come l’inferno, e invece vola via
dagli amplessi d’amore
con ali più fulminee del pensiero.
Così prendi freddo, e poi darai a me la colpa.
CRESSIDA