Page 2688 - Shakespeare - Vol. 2
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il gusto amaro del suo disonore,
a tale prezzo di perdite in denaro e in amici.
Lui, piagnucoloso becco, si scolerebbe
fondi e feccia d’un otre andato a male;
voi, la lussuria vi fa provar gusto
a generare eredi da lombi di puttana.
Sulla bilancia del merito, ciascuno pesa né meno
né più, e ciascheduno è appesantito
da una puttana.
PARIDE
Siete troppo duro con la vostra compatriota.
DIOMEDE
È lei che è dura con la sua patria. Ascoltatemi, Paride:
per ogni goccia bugiarda in quelle vene spudorate
si è spenta la vita di un Greco; per ogni grammo
di quella sua carcassa contaminata
è stato ucciso un Troiano. Da quando sa parlare,
lei non ha dato fiato a più buone parole,
di quanti Greci e Troiani sono morti per lei.
PARIDE
Bel Diomede, voi fate come i mercanti,
che disprezzano ciò che vogliono comprare.
Noi invece abbiamo cara la virtù del silenzio:
non vogliamo lodare qualcosa per venderla.
Venite da questa parte.
Escono.
Scena II EN
Entrano Troilo e Cressida.
TROILO
Non scomodarti, cara, l’alba è fredda.