Page 2687 - Shakespeare - Vol. 2
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(a Enea) Il suo motivo l’avete davanti. Bisogna condurre questo Greco qui
               alla casa di Calcante, e lì consegnargli
               la bella Cressida in cambio di Antenore liberato.
               Venite con noi o, se credete, precedeteci là.

               Io continuo a credere − o piuttosto
               chiamerei il mio pensiero una certezza −
               che mio fratello Troilo abbia passato lì la notte.
               Svegliatelo e avvisatelo che stiamo per arrivare,

               con tutti i nostri motivi. Temo che non saremo affatto graditi.



              ENEA
               (a Paride) Questo ve l’assicuro;
               Troilo preferirebbe che Troia fosse portata in Grecia
               piuttosto che Cressida sia portata via da Troia.



              PARIDE
               (a Enea) Non c’è rimedio:

               Lo vuole la durezza del presente.
               Signore, andate, noi vi seguiremo.



              ENEA
               Buona giornata a tutti.
                                                                                               Esce col servo.



              PARIDE
               E ditemi una cosa, mio nobile Diomede,

               ma sinceramente, detto da un vero amico:
               secondo voi, fra me e Menelao
               chi merita di più la bella Elena?



              DIOMEDE
               Secondo me alla pari.
               Se la merita certo lui, che è venuto fin qui

               a cercarla, senza curarsi affatto che lei sia insozzata,
               a costo di quest’inferno di dolore e di guai;
               e voi vi meritate di tenervela

               perché la difendete, senza sentirvi in gola
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