Page 2686 - Shakespeare - Vol. 2
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DIOMEDE
E Diomede accetta tutt’e due.
Adesso il sangue è calmo; sicché, adesso, salute!
Ma quando sarà tempo di combattere,
per Giove, fino alla morte ti darò la caccia,
con tutta la mia forza, furia e astuzia.
ENEA
E tu darai la caccia a un leone che fuggirà
guardandoti in faccia. Ma ora che siamo uomini cortesi,
benvenuto a Troia! Sì, per la vita di Anchise,
davvero benvenuto! Giuro sulla mano di Venere
che non c’è uomo vivente che ami di più
ciò che ad ogni costo vuole uccidere.
DIOMEDE
La pensiamo allo stesso modo. Giove, viva Enea,
se il suo destino non è dar gloria alla mia spada,
per mille complete rotazioni del sole.
Ma per il mio emulo onore fallo morire.
domani, trafitto in ogni membro.
ENEA
Ci conosciamo bene, noi due.
DIOMEDE
Già, e non vediamo l’ora di conoscerci peggio!
PARIDE
Questo è il saluto più brutalcortese,
il più nobile odio amoroso di cui io sappia.
(A Enea) Ma come mai così mattiniero, signore?
ENEA
Mi ha fatto chiamare il re, non ne so il motivo.
PARIDE