Page 2682 - Shakespeare - Vol. 2
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combattimento ci pensa da sé a romperselo con la vanagloria. Perfino me non
          riconosce.  Dico:  “Buona  giornata,  Aiace”,  e  lui  risponde:  “Grazie,
          Agamennone”. A cosa ti fa pensare uno che scambia me per il nostro capo? È
          diventato un vero pesce di terraferma, uno che è nato senza linguaggio, un

          fenomeno.  Tutto  effetto  della  vanagloria!  Uno  può  mettersela  a  dritto  e  a
          rovescio, come una giacca di cuoio.



              ACHILLE
          Portagli una mia ambasciata, Tersite.



              TERSITE
          Chi,  io?  Ma  se  quello  non  risponde  a  nessuno!  Non  rispondere  è  la  sua
          professione.  Parlare  è  da  accattoni:  ha  la  lingua  nei  muscoli.  Mi  proverò  a

          imitarlo; di’ a Patroclo di farmi qualche domanda, e vedrai la sceneggiata di
          Aiace.



              ACHILLE
          A  lui,  Patroclo.  Digli  che  io  umilmente  prego  il  valente  Aiace  di  invitare  il
          valorosissimo Ettore a venire nella mia tenda disarmato, e di procurargli un
          salvacondotto per la sua persona firmato dal magnanimo e illustrissimo e sei

          o  sette  volte  onorato  generalissimo  dell’esercito  greco,  Agamennone,
          eccetera. Forza!



              PATROCLO
          Giove benedica il grande Aiace!



              TERSITE
          Uhm!



              PATROCLO
          Vengo da parte del nobile Achille...



              TERSITE

          Ah!


              PATROCLO

          ... il quale vi prega umilmente di invitare Ettore nella sua tenda...
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