Page 2680 - Shakespeare - Vol. 2
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Vi ho parlato da amico. Addio, signore.
               Lo sciocco scia sul ghiaccio che tu dovresti rompere.
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              PATROCLO
               A questo comportamento, Achille, t’ho spinto anch’io.
               Una donna sfacciata che fa il maschio

               è riprovata meno di un uomo effeminato
               quando c’è da agire. Si ritorce tutto su di me:
               pensano che il mio scarso spirito guerresco

               e il tuo grande amore per me ti trattengono così.
               Caro, scuotiti, e il debole, lascivo Cupido
               ti libererà il collo dal suo abbraccio amoroso
               e sarà scosso via come una goccia di rugiada
               dalla criniera di un leone.




              ACHILLE
                               Aiace combatterà con Ettore?



              PATROCLO
               Sì, per cavarne forse onore a iosa.



              ACHILLE
               Vedo che è in gioco la mia reputazione:
               il mio onore è ferito dai maligni.



              PATROCLO
                               E allora, attento!

               Le ferite autoinflitte sono dure a guarire.
               Omettere di fare il necessario
               firma una cambiale di rischio in bianco.
               E il pericolo, come una febbre insidiosa, contagia
               anche quando sediamo in ozio a prender sole.




              ACHILLE
               Va’ a chiamare Tersite, caro Patroclo.
               Manderò quel buffone da Aiace a pregarlo
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