Page 2672 - Shakespeare - Vol. 2
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Scena III         EN


               Squilli di tromba. Entrano Agamennone, Ulisse, Diomede, Nestore, Aiace,
                                                 Menelao e Calcante.




              CALCANTE
               Principi, per i servigi che vi ho reso
               ora l’occasione propizia mi spinge
               a chiedervi una ricompensa. Ricorderete
               che, per il fatto che vedo bene nel futuro,

               io ho lasciato Troia e ogni mio bene, sono
               incorso nella nomea di traditore, e dal mio solido stato
               mi son ritrovato esposto ad una sorte incerta,
               escluso da quei vantaggi che il tempo,

               le conoscenze, le abitudini e la posizione
               avevan fatti abitudine cara alla mia natura;
               e qui, per servire voi, son diventato
               come un estraneo, che non conosce nessuno.

               Dunque vi prego di volermi concedere
               una piccola parte dei benefici promessimi,
               e che, mi assicurate, mi toccheranno in futuro.



              AGAMENNONE
               Troiano, cos’è che vuoi da noi? Chiedi.



              CALCANTE
               C’è qui un prigioniero troiano, Antenore,

               che è stato preso ieri. A Troia è molto caro.
               Spesso voi avete − e ve n’ho rese grazie −
               richiesto di scambiare la mia Cressida,
               con uno di gran nome, e Troia ha rifiutato.

               Ma Antenore, lo so, è così cruciale per i loro affari
               che la loro economia senza di lui ristagna.
               Quasi ci darebbero un principe del sangue,
               un figlio di Priamo, in cambio. Restituitelo,

               e lui ricomprerà la mia figliola.
               E con lei qui sarò ricompensato
               per i duri servigi di buon grado prestati.
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