Page 2433 - Shakespeare - Vol. 2
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MADONNA FORD

          Ser John! Sei tu, cervo mio, mio bel maschione?



              FALSTAFF
          La mia cerbiatta col codino nero? Che il cielo piova patate ora! Il tuono canti
          un’aria  d’amore,  vengano  giù  per  grandine  confetti  perfumati,  e  nèvichi
          mandragore  candite!  Infùri  un  turbinìo  di  toccamenti,  ch’io  mi  scampo  qui

          sotto.



              MADONNA FORD
          Uh tesoro, c’è monna Page ch’è venuta con me.



              FALSTAFF
          Spartìtemi  come  un  cervo  bracconato,  e  s’abbia  ciascheduna  una  chiappa
          mia;  io  mi  terrò  per  me  queste  fiancate,  le  spalle  al  guardiacaccia  di  sto
          sentiero − e le corna le lascio a’ vostri sposi. Ecco l’omo dei boschi, non lo fò

          bene forse? Non parlo come il cacciatore Erone? Cribbio, Cupìdo alfine l’è un
          bimbin  di  coscienza:  sa  fare  risarcimenti.  Per  quant’è  ver  ch’io  son  larva
          verace, benvenute ambedue!
                                                                                 Suoni di corni all’interno.



              MADONNA PAGE

          Trista a me, che è questo romore?


              MADONNA FORD

          Misericordia pe’ nostri peccata!



              FALSTAFF
          Che domine può essere?



              LE DUE DONNE
          Scappiamo via, scappiamo!
                                                                                                      Fuggono.



              FALSTAFF
          Io  credo  che  il  demonio  non  mi  voglia  dannato,  ei  teme  il  grasso  ch’io  mi
          porto drento possa appiccar l’incendio al suo ninferno; o non m’incepperebbe
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