Page 2432 - Shakespeare - Vol. 2
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chi li tradisce non fa tradimenti.
MADONNA FORD
È quasi l’ora. Alla quercia, alla quercia!
Escono.
Scena IV EN
Entrano Evans [travestito] e [Guglielmo e altri bambini vestiti da] fate.
EVANS
Sù quei piedini, fatine, sù; e rammentate le vostre parti. Niente paura, mi
raccomando! Zù, seguitemi nel fossato. E quando poi vi fazzo il cenno, fate
propio come v’ho detto. Zù spiritelli, a zaltelli, a zaltini. Zù co’ piedini, zù co’
piedini.
Escono.
Scena V EN
Entra Falstaff [travestito da Erone]: ha sul capo una testa di cervo.
FALSTAFF
Il campanile di Windsor ha battuto le dodici. È quasi il momento. Ora i numi
di sangue caldo mi assistano! Rimembra, Giove, tu ti sei fatto toro per la tua
Europa; Amore t’impose le corna. O amore possente, che per certi rispetti fai
d’una bestia un uomo, e per altri, d’un omo una bestia. Tu fosti pure, o Giove,
un cigno per amore di Leda. O amore onnipotente, come si trasse propinquo
il dio all’apparenza d’un papero! Il primo fallo tu lo facesti in forma di bestia.
O Giove, un fallo bestiale! E poi il secondo in un sembiante di pennuto;
pensaci un poco, Giove, un fallo da lasciarci le penne! Se ora gli dei si trovano
il pepe al culo, che debbono fare i poveri mortali? Quanto a me, eccomi qua,
cervo di Windsor, e il più grasso mi credo in tutta la foresta. Dammi una foia
bella e fresca, o sommo Giove, sennò chi può biasimarmi se piscierò il mio
sego? 44 Oh, eh, chi viene? La mia cerbiatta?
Entrano madonna Ford e madonna Page.