Page 2393 - Shakespeare - Vol. 2
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MADONNA PAGE
Non ci penso nemmanco. È mia intenzione
cercarti uno sposo migliore.
MONNA SPICCIA
[A parte]
Il che vuol dire
il mio padrone, il mastro dottor Caio.
ANNA
Povera me! È meglio piantarmi viva in terra
e bombardarmi a morte con le rape!
MADONNA PAGE
Via, non darti pena. Mastro Fenton,
non vi sarò né amica né nemica.
Vo’ sentir da mia figlia quanto vi vuole bene,
e appoi farò secondo come la trovo.
Per ora, signor mio, statevi bene:
deve tornare in casa; ché altrimenti
suo padre mi si arrabbia.
FENTON
Addio, gentile signora. Addio, Nannina.
[Escono madonna Page e Anna.]
MONNA SPICCIA
L’è tutto merito mio, vah. “Ma come”, ho detto, “volete buttare la figlia vostra
a un deficiente, e ad un aggiustaossa? Ma date un’occhiata a mastro Fenton!”
Merito mio.
FENTON
Grazie; e ti prego, stasera trova il modo
di dare quest’anello alla mia dolce Annetta.
Questo è per il disturbo.
MONNA SPICCIA