Page 2365 - Shakespeare - Vol. 2
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          Come state, caro dottore.



              SLENDER
          Vi dò il buondì, messere.



              CAIO
          Cosa essere tutti voi, due tre quattro, venuti a fare?



              OSTE
          A  vederti  pugnare,  a  vederti  spaccare,  a  vederti  saltare  di  qua  e  di  là,  a
          vederti  costì,  a  vederti  costà,  far  la  passata  di  punta,  la  stoccata,  la

          rovesciata, la botta in giù, la botta in sù. Lui è già morto, Abissino mio? Già
          defunto,  Francioso  mio?  Eh,  mio  bullo?  Il  mio  Esculapio  che  dice?  Il  mio
          Galeno? Il mio cuor di sambuco? È già morto, il mio gran pisciologo? È già
          morto?



              CAIO
          Vacca boia, lui essere il vile prete scimia del mondo, lui non mostrare sua

          faccia.



              OSTE
          Tu sei il Pitale del Re di Castiglia! Sei Ettore greco, ragazzo mio!



              CAIO
          Io vi prego testimoniare io stare fermo sei o sette, due tre ore ad aspettare,
          e il curato non arrivare.



              SHALLOW
          Ser  dottore,  lui  è  il  più  furbo  dei  due;  perché  lui  cura  le  anime  come  voi

          curate la carne. E se voi due v’azzuffate è come fare il contropelo ai mestieri
          vostri. Non è così, messer Page?



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          Mastro Shallow, voi medesimo siete stato una lama furiosa, anche se siete un
          uomo di pace ora.
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