Page 2347 - Shakespeare - Vol. 2
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Ebben? Colui corteggia in alto e in basso,
ricche e indigenti, giovani e attempate,
e l’una assieme all’altra, messer Ford.
Ama la mesticanza: Ford, rifléttici.
FORD
Prendersi di mia moglie?
PISTOL
Messere sì, col fegato che scotta.
Metti le mani avanti, oppure vai
come il Sere Atteone, proprio lui,
con Fido alle calcagna.
Oh, quale nome odioso!
FORD
Quale nome, messere?
PISTOL
Le corna, dico. Addio.
Occhi averti; sta’ in guardia; dacché i ladri
van di giro la notte; e tu previènili
prima che il caldo arrivi, o canti il cùculo.
− Andiamo, ser caporale Nym! − Tu dagli retta, Page, ché Nym parla da
senno.
Esce.
FORD
[A parte] Mi armerò di pazienza. Voglio vederci chiaro.
NYM
[A Page] E cotesto l’è il vero; non amo l’umor menzognero io. Lui m’ha fatto
dei torti in vari umori. Io dovevo portarle la sua missiva umorosa. Ma Nym ha
un brando, ed esso, se occorre, sa azzannare. Lui t’adocchia la moglie, e
questo è quanto. Il nome mio l’è il Caporale Nym. Io dico e garantisco:
questa è la verità. Mi chiamo Nym, e Falstaff punta a mogliera. Adieu. Io non
amo l’umor del pane e cacio. Adieu.