Page 2346 - Shakespeare - Vol. 2
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MADONNA PAGE
Così farò anch’io: se mai riesce a infilarsi sotto la mia coperta io non rischio
l’onda mai più. Sù, pigliamoci una vendetta: gli fissiamo un abboccamento, lo
assecondiamo per finta nei su’ armeggi, e gli meniamo il cane per l’aia
sventolandogli l’esca sotto il naso, sinché non sarà ridotto a impegnarsi i
cavalli all’oste nostro della Giarrettiera.
MADONNA FORD
Anzi, io son pronta a fargli di contro la qualsivoglia porcheria, che non la
sporchi la pulizia del nostro onore. Ah se mio marito vedesse sta lettera! La
darebbe senza più fine nutrimento alla sua gelosia.
MADONNA PAGE
O guardalo lì che arriva, e il mio buon uomo assieme a lui. Lui l’è lontano da
gelosia come son io dal dargliene causa: che l’è, spero, distanza enorme.
MADONNA FORD
Cara mia, sei la più fortunata.
MADONNA PAGE
Su, complottiamo assieme contro codesto baron dell’unto. Vieni da questa
parte.
[Vanno sul retroscena.]
Entrano Ford [con] Pistol, e Page [con] Nym.
FORD
Via, spero non sia così.
PISTOL
La speranza, alle volte, è un cane senza coda:
Ser John ti concupisce la mogliera.
FORD
Messere mio, mia moglie non l’è più una fanciulla.
PISTOL