Page 2136 - Shakespeare - Vol. 2
P. 2136
BRUTO
Proprio così, Lucilio.
CASSIO
E ora, nobilissimo Bruto,
ci siano amici oggi gli dèi, in modo che possiamo,
sereni compagni, vivere i nostri giorni fino alla vecchiaia!
Ma, poiché le vicende degli uomini restano sempre incerte,
consideriamo anche il peggio che potrebbe accaderci.
Se perderemo questa battaglia, allora questa
è l’ultima volta che ci parliamo.
Che cosa sei deciso, in tal caso, a fare?
BRUTO
Farò secondo la regola di quella filosofia
in base alla quale biasimai Catone per la morte
che si diede 161 − non so come, ma trovo
codardo e vile accorciare così il tempo della vita,
per il timore di quel che potrebbe accadere −
e mi armerò di pazienza in attesa del disegno
previsto da qualche alta potenza
che ci governa quaggiù.
CASSIO
Allora, se perdiamo questa battaglia,
sarai pronto a sfilare nel loro trionfo
per le strade di Roma?
BRUTO
No, Cassio, no. Non credere, tu nobile romano,
che mai Bruto andrà a Roma in catene.
Ha uno spirito troppo grande. Ma questo giorno
deve concludere l’opera cominciata alle Idi di marzo,
e se ci incontreremo di nuovo io non lo so.
Perciò diamoci l’ultimo addio.
Per sempre e per sempre, addio, Cassio!
Se ci incontreremo di nuovo, sorrideremo di questo.
Altrimenti, questo commiato sarà stato ben fatto.