Page 2135 - Shakespeare - Vol. 2
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LUCILIO

          (facendosi avanti) Mio signore?
                                                                         Bruto e Lucilio parlano a parte.



              CASSIO
               Messala.



              MESSALA
          (facendosi avanti) Che dice il mio generale?



              CASSIO
                               Messala,

               oggi è il mio compleanno; proprio in questo giorno
               nacque Cassio. Dammi la mano, Messala.
               Siimi testimone che, contro la mia volontà −
               come già accadde a Pompeo − sono costretto a giocarmi

               in un’unica battaglia tutte le nostre libertà.
               Tu sai che tenevo in gran conto Epicuro
               e le sue idee. Ora cambio opinione e, in parte,
               do credito a cose che lasciano presagire.

               Quando partimmo da Sardi, sui nostri due primi vessilli
               piombarono due aquile poderose, e vi restarono appollaiate,
               cibandosi e ingozzandosi dalle mani dei soldati,
               e ci hanno tenuto compagnia fin qui a Filippi.

               Stamattina sono volate via e sparite,
               e, al loro posto, corvi, cornacchie e avvoltoi
               volano sulle nostre teste e ci guardano in basso
               come prede moribonde. Le loro ombre sembrano

               un fatale baldacchino, sotto il quale giace
               il nostro esercito, pronto a rendere l’anima.              160



              MESSALA
               Non credere a questo.



              CASSIO
                               Ci credo solo in parte,
               perché il mio spirito è pieno di vigore e sono deciso

               ad affrontare ogni pericolo con grande fermezza.
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