Page 2133 - Shakespeare - Vol. 2
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ANTONIO
Nei tuoi cattivi colpi, Bruto, tu ci metti buone parole.
Lo testimonia il buco che hai fatto nel cuore di Cesare,
gridando “Ave, Cesare! Lunga vita!”.
CASSIO
Antonio,
come porterai i tuoi colpi ancora non si sa;
ma, quanto alle tue parole, depredano le api di Ibla
lasciandole senza miele. 154
ANTONIO
E non anche senza il pungiglione? 155
BRUTO
Oh sì, e senza suono anche!
Perché hai rubato loro il ronzìo, Antonio,
e molto saggiamente minacci prima di pungere. 156
ANTONIO
Canaglie! Voi non lo faceste quando i vostri vili pugnali
si spezzarono l’uno contro l’altro dentro ai fianchi
di Cesare. Mostravate i denti come scimmie, vi strusciavate
come cani, e v’inchinavate come schiavi, baciando
i piedi di Cesare; mentre il dannato Casca, cane bastardo,
colpì dal di dietro Cesare al collo. 157 Oh, voi adulatori!
CASSIO
Adulatori? Ora, Bruto, ringrazia te stesso.
Questa lingua non avrebbe offeso così, oggi,
se Cassio fosse stato ascoltato. 158
OTTAVIANO
Via, via, ai fatti. Se il discutere ci fa sudare,
il metterlo alla prova produrrà gocce più rosse.
Guardate, io sguaino la spada contro i cospiratori.
Quando pensate che tornerà nel fodero?