Page 2050 - Shakespeare - Vol. 2
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CASCA
È Cesare che intendi, non è così, Cassio?
CASSIO
Sia chi sia; perché ora i romani
hanno muscoli e braccia come i loro antenati,
ma, ahimè tempi!, lo spirito dei nostri padri è morto,
e siamo governati da quello delle nostre madri.
Sopportando il nostro giogo ci mostriamo femmine.
CASCA
In effetti si dice che domani i senatori
vogliano nominare Cesare re,
e porterà la corona per mare e per terra,
dovunque, salvo qui in Italia.
CASSIO
Io so dove porterò questo pugnale allora;
Cassio dalla schiavitù libererà Cassio.
In tal modo, oh dèi, voi rendete i deboli i più forti;
in tal modo, oh dèi, voi sconfiggete i tiranni.
Né torre di pietra, né muri di bronzo battuto,
né prigione senz’aria, né forti catene di ferro
possono rinchiudere la forza dello spirito;
ma la vita, stanca di queste sbarre terrene,
non perde mai il potere di dimettere se stessa.
Se io so questo, sappia il mondo intero
che quella parte di tirannia che sopporto
io posso scrollarmela via a mio piacere.
Ancora tuoni. 51
CASCA
Così posso anch’io.
Così ogni schiavo ha nella sua mano
il potere di cancellare il suo servaggio.
CASSIO
E perché allora Cesare deve essere tiranno?