Page 777 - Shakespeare - Vol. 1
P. 777
Buon dì, mio signore. Come, così assorto nella lettura? 76
RE ENRICO
Sì, mio buon signore - anzi, mio signore, dovrei dire:
l’adulazione è peccato. “Buon signore” era appena meglio:
“buon Gloucester” e “buon diavolo” sarebbero simili
ed entrambe fuori luogo: perciò, niente “buon signore”.
GLOUCEST ER
Amico, lasciaci soli; dobbiamo parlare.
[Esce il Comandante.]
RE ENRICO
Così il pastore distratto fugge lontano dal lupo;
così l’innocua pecora dapprima cede la sua lana
e poi la gola al coltello del macellaio.
Quale scena di morte ora deve recitare Roscio? 77
GLOUCEST ER
Il sospetto si insinua sempre nella mente colpevole;
il ladro teme che ogni cespuglio sia un poliziotto.
RE ENRICO
L’uccello che è stato impaniato in un cespuglio
con ali tremanti dubita d’ogni cespuglio:
e io, l’infelice genitore d’un solo pulcino,
adesso ho dentro gli occhi l’immagine fatale
quando il mio povero piccolo fu impaniato, preso, ucciso.
GLOUCEST ER
Già, che razza di babbeo fu quel tipo di Creta,
che insegnò a suo figlio il mestiere del pennuto!
Con tutte le sue penne, il babbeo finì annegato. 78
RE ENRICO
Io, Dedalo; il mio povero ragazzo, Icaro;
tuo padre, Minosse che ci impedì il volo;
il sole che bruciò le ali del mio dolce ragazzo,
tuo fratello Edoardo; e tu, il mare
il cui invido gorgo inghiottì la sua vita.