Page 778 - Shakespeare - Vol. 1
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Ah, uccidimi con la tua lama, non con le parole;
il mio petto sopporta meglio la punta del tuo pugnale
che non le mie orecchie quella storia tragica.
Ma perché sei venuto? È per la mia vita?
GLOUCEST ER
Pensi che sia qui per compiere una esecuzione?
RE ENRICO
Sicuramente una persecuzione.
Se l’assassinio degli innocenti è una esecuzione,
be’, allora, tu sei un esperto di esecuzioni.
GLOUCEST ER
Tuo figlio l’ho ucciso per la sua presunzione.
RE ENRICO
Se t’avessero ucciso, la prima volta che tu presumesti,
non avresti vissuto per uccidermi un figlio.
Così, io profetizzo che molte migliaia,
ora neppure sfiorate dall’ombra dei miei timori,
e i sospiri di molti vecchi, e quelli di molte vedove,
e gli occhi colmi di lacrime di molti orfani -
gli uomini piangenti la morte prematura dei figli,
le mogli dei mariti, gli orfani dei genitori -
si dorranno dell’ora in cui tu fosti partorito.
La civetta stridette alla tua nascita - un cattivo presagio;
la cornacchia notturna gracchiò, segno di tempi infelici;
i cani ulularono e orrende tempeste rasero gli alberi al suolo;
il corvo fece il nido sulla punta del comignolo,
e le gazze ciarliere cantarono disarmonici lugubri accenti;
tua madre provò di più del travaglio di una madre,
e tuttavia partorì meno della speranza di una madre,
e cioè, un tumore raggrumato e deforme,
dissimile dal frutto d’un albero così benigno.
Appena nato, avevi i denti piantati nella bocca,
a significare che venivi a mordere il mondo;
e se è vero il resto di ciò che ho udito,
tu sei venuto a...