Page 706 - Shakespeare - Vol. 1
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EDOARDO
Portate via quel gufo rapace, nefasto alla nostra casata,
che mai profferì se non un canto di morte
a noi e ai nostri. Ora la morte blocca la sua voce truce,
minacciosa, e la sua lingua del malaugurio non parlerà più.
WARWICK
Penso che non sia in grado di intendere.
Parla, Clifford, sai chi ti parla?
La nera morte procellosa oscura i suoi raggi vitali,
ed egli non ci vede, né ode quello che diciamo.
RICCARDO
Se potesse farlo! Ma forse è così:
è solo la sua tattica, una simulazione
per evitare gli amari sbeffeggiamenti
che regalò a nostro padre nel momento della morte.
GIORGIO
Se la pensi così, tormentalo con parole aspre.
RICCARDO
Clifford, chiedi pietà, tanto non otterrai la grazia.
EDOARDO
Clifford, pentiti con una inutile penitenza.
WARWICK
Clifford, invéntati qualche scusa per le tue colpe.
GIORGIO
Mentre noi escogitiamo crudeli torture per le tue colpe.
RICCARDO
Tu amasti York, e io sono il figlio di York.
EDOARDO
Avesti pietà di Rutland, e io l’avrò di te.
GIORGIO