Page 683 - Shakespeare - Vol. 1
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EDOARDO
Sono offuscati i miei occhi o vedo tre soli?
RICCARDO
Tre soli gloriosi, ciascuno un sole perfetto;
non separati dalle nubi vorticose,
ma disgiunti nell’aria tersa, fulgida e chiara.
Guardate, guardate! Si uniscono, si abbracciano e sembrano
baciarsi come a sancire un’alleanza indistruttibile;
ora sono una sola luce, una sola stella, un unico sole:
con questo prodigio il cielo allude a un qualche evento.
EDOARDO
Come è strano, non s’è mai udito di una tale meraviglia.
Io penso che ci chiami alla battaglia, fratello,
cosicché noi, i figli del prode Plantageneto,
ciascuno già splendente per i propri meriti,
però uniamo in un solo fascio le nostre luci
a folgorare la terra, come questo sole il mondo.
Qualunque cosa ne venga generata, da ora in poi
porterò tre bei soli splendenti sul mio scudo.
RICCARDO
Piuttosto tre figlie: parlo a te piacendo,
tu ami la femmina più del maschio.
Entra [un Messaggero] suonando [il corno].
Ma tu chi sei? Il tuo sguardo crucciato preannuncia
una storia terribile appesa alla tua lingua.
MESSAGGERO
Ahimè, sono uno spettatore addolorato:
ero presente all’uccisione del nobile Duca di York,
il vostro augusto padre e il mio amato signore!
EDOARDO
Oh, smetti di parlare, perché ho già udito troppo.
RICCARDO
Dicci com’è morto: io voglio udire tutto.