Page 619 - Shakespeare - Vol. 1
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24 I, ii, 76 Roger Bolingbroke è un negromante, uno stregone “nero”, che pratica arti proibite, in
contrasto con il “mago bianco” (come Prospero nella Tempest), che agisce nell’ambito delle leggi
divine.
25 I, ii, 88-89 Hume/mum probabilmente formano una rima. Perciò la traduzione «Hume/uhm».
26 I, ii, 106 attainture è termine legale che si riferisce anche alla confisca dei beni e alla perdita dei
diritti connessi alla proprietà.
27 I, iii, 3 Accettabile, come variante di in the quill, in the coil (quile), cioè, ‘nel trambusto’ (cfr. M.
Hattaway, p. 95).
28 I, iii, 20 La pratica dell’enclosure, cioè della recinzione e dell’appropriazione da parte dei nobili delle
terre appartenenti alla comunità del villaggio, fu tra le cause della ribellione di Jack Cade.
29 I, iii, 30 Nell’in-quarto usurper diventa usurer (usuraio) e dà luogo ad altri giochi di parole.
Seguiamo l’emendamento proposto da Hattaway, anche perché il bisticcio verbale di Peter
sembra preludere a quel “disordine” che si materializzerà sulla scena nel iv atto con la comparsa
di Jack Cade.
30 I, iii, 38 cullions è ‘testicoli’, e quindi la traduzione italiana mi pare obbligata, tenendo conto che
Margherita non è certo personaggio che teme le parole (ma cfr. la sua trasformazione rispetto
alla prima scena dell’opera).
31 I, iii, 40 Nel rappresentare la storia d’amore tra Suffolk e Margherita Shakespeare si discosta
notevolmente dalle sue fonti (Hall e Holinshed). Solo in un’occasione Hall aveva chiamato Suffolk
«The Quenes dearlynge», il ‘cocco della regina’. Secondo G. Williams, il legame adulterino tra
Suffolk e Margherita ha il pregio di collegare in modo organico la prima e la seconda parte
dell’Enrico VI e dà spessore psicologico alle vicende politiche, anticipando la tragedia di una delle
più famose coppie shakespeariane, quella formata da Antonio e Cleopatra («Suffolk and
Margaret; A Study of Some Sections of Shakespeare’s Henry VI», in Person and Persona.
Studies in Shakespeare, Cardiff 1981, pp. 37-50).
32 I, iii, 61 triple crown è la tiara papale, che il mite Enrico dovrebbe indossare al posto della corona
d’Inghilterra. Dopo Eleanor, un’altra donna sogna il supremo potere.
33 I, iii, 128 Gloucester aveva abbellito e ingrandito il fastoso palazzo di Greenwich.
34 I, iii, 143 L’emendamento pamper suggerito dalla Oxford Edition al posto di hamper accentua
l’immagine di un Enrico viziato e coccolato, piuttosto che avvolto nelle fasce (hamper). Ne «I
Meridiani» mondadoriani, Angelo Dallagiacoma traduce: «prima che ti fasci e culli come un
bambino».
35 I, iii, 151 Cortile quadrato all’interno d’un palazzo, il termine quadrangle è ancora in uso per i cortili
dei colleges universitari.
36 I, iii, 189 Traduco garret con «garitta», nel senso di “casotto di guardia”, o luogo di sorveglianza
militare, dove Horner e Peter si sono recati per lucidare l’armatura del Duca di York.
Dallagiacoma traduce «soffitta», e nell’edizione Einaudi Vico Lodovici «solaio», ma mi pare che
entrambe le versioni facciano riferimento all’uso moderno del termine garret.
37 I, iv, didascalia Tutta la scena ha una forte qualità spettacolare, messa in rilievo dalle didascalie
ricostruite da Hattaway, che ricorda opportunamente la III e la IV scena del Doctor Faustus di
Marlowe.
38 I, iv, didascalia dopo il v. 22 Coniuro te (lat.) = ‘Ti evoco’.
39 I, iv, 23-24 Adsum (lat.) = ‘Sono qui’. Lo spirito infernale viene chiamato Asmath da “Mamma”
Jourdain. Cairncross nell’edizione della New Arden emenda in Asnath, anagramma di Sathan. In
ogni caso, lo spirito risponde di malavoglia (secondo la tradizione demonologica) e in modo
oscuro alle domande che Bolingbroke gli rivolge per conto della Duchessa. Le sue profezie si
riveleranno comunque sostanzialmente esatte: York morirà di morte violenta prima di Enrico VI
nella terza parte della trilogia, Suffolk a causa dell’acqua, ovvero di mare (cfr. IV, i, e la
traduzione), Somerset ucciso in battaglia davanti all’insegna della locanda di Saint Albans, che