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Consilio), che controllavano l’operato del Lord Protettore dopo la morte di Enrico V e durante la
    minore età di Enrico VI, si affermavano le istanze dei commons, la gente del popolo, composta
    dagli abitanti delle città, di ceto inferiore ai magnati, ma non necessariamente appartenenti solo
    agli strati più umili e meno abbienti.
    E.F. Jacob ( The Fifteenth Century 1399-1485, Oxford 1961, pp. 388 sgg.) ricorda che già alla
    fine del Trecento esisteva nelle città la Commonalty (Communitas). La presenza dei commons si
    faceva sentire anche attraverso le petizioni (cfr. la scena I, iii), da cui «sotto i re Lancaster
    aveva praticamente origine l’intera azione legislativa» (Jacob, p. 408). Si è tradotto commons, di
    volta in volta, «gente del popolo», «popolo», «popolani», nel senso che al termine “popolo”
    dava il Boccaccio verso la metà del Trecento: «insieme dei cittadini che costituiscono le classi
    economicamente e socialmente meno elevate» (M. Cortellazzo-P. Zolli, Dizionario etimologico
    della lingua italiana, vol. IV, Bologna 1985, p. 956).

13 I, i, 192 Ancora una volta Shakespeare si serve liberamente della cronologia. York avrebbe
    spento una rivolta in Irlanda solo nel 1449 (mentre qui siamo nel 1445), ma ben si addice
    questa accentuazione della figura aggressiva del pretendente al trono, in contrapposizione alla
    mitezza “libresca” di Enrico. Riccardo di York era cognato di Salisbury, avendone sposato la
    sorella Cecily Neville.

14 I, i, 206 sgg. look unto the main, nel gioco d’azzardo, ‘tener d’occhio il momento più favorevole’,
    the main chance, come spiega Warwick, ovvero, «la mano vincente», per rendere l’assonanza
    con Maine, ribadita da l’aggettivo main (by main force, vale a dire, con la sola forza, con il solo
    valore) e dal past tense meant.

15 I, i, 232-233 L’episodio è descritto nell’ottavo libro delle Metamorfosi di Ovidio. Altea, moglie di
    Eneo, re di Calidone in Etolia, proteggeva, su consiglio delle Moire, la vita del figlio Meleagro
    conservando un tizzone spento del focolare dentro uno scrigno. A causa degli eventi seguiti alla
    caccia del cinghiale di Artemide e all’uccisione da parte di Meleagro dei suoi zii, i fratelli di Altea, la
    madre tolse dallo scrigno il tizzone e lo gettò nel fuoco. Meleagro fu colto da improvviso dolore
    alle viscere e sopraffatto dai nemici (R. Graves, I miti greci, Milano 1955, pp. 237-40).

16 I, i, 249-250 Till Henry surfeit... York evoca la visione di Enrico sazio fino alla nausea dei piaceri
    nuziali. La fantasia di York sembra contenere una forte componente di gelosia sessuale,
    accentuata dalla descrizione successiva di Margherita come d’una proprietà acquisita a caro
    prezzo dall’Inghilterra. Ma la gelosia di York riguarda soprattutto l’Inghilterra, la terra-donna
    guastata dal «topo di biblioteca», che vi ha stabilito la sua casa (bookish rule è letteralmente
    ‘governo libresco’, con riferimento ai libri religiosi frequentati dal re). La donna caduta,
    l’Inghilterra, York vuole attirarla tra le sue braccia di legittimo sovrano.

17 I, ii, didascalia La scena dovrebbe risalire al 1441, l’anno dell’esilio di Eleanor. La rivalità tra
    Eleanor e Margherita è un’invenzione drammatica di Shakespeare, che assegna a un
    personaggio appena menzionato da Hall, il prete Hume, la funzione di agente provocatore.

18 I, ii, 2 Cerere, qui come altrove in Shakespeare (ad es. nel masque del IV atto della Tempest) è
    la divinità delle messi e dell’abbondanza campestre. La similitudine di Eleanor non è priva di ironia,
    dal momento che il grano, una volta maturo, viene mietuto.

19 I, ii, 17 La dolente risposta di Gloucester contiene una forte carica di affettività, che risalta nella
    ripetizione del vezzeggiativo Nell.

20 I, ii, 25-30 Come sempre in Shakespeare, i sogni raccontano una ambigua verità. Il bastone,
    segno di guida (e di potere sessuale), viene distrutto dai nemici di Gloucester. Il loro volto
    compare sui suoi tronconi.

21 I, ii, 63 Il “sogno” di Eleanor era soprattutto una fantasia di dominio regale. Ora la donna
    amazzonica, in procinto di incontrarsi con le forze sovrannaturali, si immagina trasformata in un
    uomo, mentre si fa strada in uno scenario di teste mozzate.

22 I, ii, 68 Sir John era detto proverbialmente, nell’epoca elisabettiana, di un ecclesiastico. Non
    potendolo rendere con ‘Don John’ (o, peggio, ancora ‘Don Giovanni’!), si ricorre a «Padre John».

23 I, ii, 71 “vostra grazia” è il titolo spettante a una duchessa.
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