Page 3088 - Shakespeare - Vol. 1
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ATTO IV EN
Scena I EN
Entrano il Frate (Lorenzo) e Paride.
FRATE LORENZO
Giovedì, signore? C’è assai poco tempo. 86
PARIDE
Mio suocero, Capuleti, vuole così,
e non sarò così pigro da rallentare la sua fretta.
FRATE LORENZO
Mi dite di non conoscere l’animo della ragazza.
È un modo di fare scorretto. Non mi piace.
PARIDE
Lei piange senza freno per la morte di Tebaldo,
perciò ben poco ho potuto parlarle d’amore,
ché Venere non sorride in una casa 87 di lacrime.
Ora, signore, il padre pensa che sia pericoloso
abbandonarsi così al dolore, e, nella sua saggezza,
spinge a queste nozze
per arginare quel diluvio di lacrime
che, troppo nutrito di pensieri solitari,
potrebbe essere fermato da un po’ di compagnia.
Ora conoscete la ragione di questa fretta.
FRATE LORENZO
Vorrei non conoscere le ragioni
per cui dovrei frenarla... guardate, signore,
è proprio lei che viene verso la mia cella.
Entra Giulietta.

