Page 3086 - Shakespeare - Vol. 1
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a meno che non me la rimandi mio marito dal cielo,
dopo aver lasciato questa terra?
Fammi coraggio, dammi un consiglio. Ahimè!
Ahimè! È possibile che il cielo tenda inganni
a una creatura inerme come me? Cosa dici?
Non hai una parola di gioia?
Un po’ di conforto, balia.
NUT RICE
In fede mia, ecco qui.
Romeo è in esilio, e scommetto tutto contro niente
che non avrà il coraggio di tornare qui a reclamarvi.
O, se lo farà, dovrà farlo di nascosto.
Quindi, stando le cose come stanno, il meglio da farsi
è che voi vi sposiate il Conte.
È un così bel signore! Al suo confronto,
Romeo è uno strofinaccio. Neanche un’aquila,
signora mia, ha degli occhi così verdi, così belli, così acuti,
come quelli di Paride. Sia dannato il mio cuore,
penso che siate fortunata in questo secondo matrimonio;
è ancora meglio del primo; e se anche non lo fosse,
il vostro primo marito è morto, o tanto varrebbe che lo fosse,
visto che, anche se è vivo, non te lo puoi godere.
GIULIET T A
Parli col cuore?
NUT RICE
Sì, e anche con l’anima! o siano maledetti tutti e due!
GIULIET T A
Amen.
NUT RICE
Cosa?
GIULIET T A
Beh, mi hai proprio consolata, a meraviglia!
Torna dentro, e di’ a mia madre che, avendo dato un dispiacere
a mio padre, sono andata da Fra Lorenzo,

