Page 3085 - Shakespeare - Vol. 1
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CAPULET I                                                       Esce.
                                                                Esce.
 Ostia! Questa mi farà impazzire! Di giorno e di notte,
 sul lavoro e nel riposo, da solo e in compagnia,
 ho sempre avuto un solo pensiero, trovarle marito!
 E ora che ho trovato un vero gentiluomo, nobile,
 proprietario terriero, giovane, con una gran famiglia dietro,
 pieno, come si suol dire, delle migliori qualità,
 e nella proporzione che uno si augurerebbe in ogni uomo,
 ecco che trovo una stupida, pazza piagnona,
 una bambola lamentosa, che quando la fortuna le si offre,
 risponde “non mi sposerò”, “non riesco ad amare”,
 “son troppo giovane”, “vi prego di perdonarmi”!
 Ma se non ti vuoi sposare, ti perdono io!
 Via, a pascolare dove vuoi, ma non in casa mia!
 Attenta, pensaci bene, non scherzo, io. Giovedì è vicino!
 Mettiti una mano sul cuore e riflettici sopra.
 Se mi ubbidirai, ti darò in moglie a un amico;
 altrimenti, impiccati! Chiedi la carità, muori di fame,
 crepa in mezzo a una strada, perché,
 per l’anima mia, non ti riconoscerò più,
 né ciò che è mio ti sarà mai d’aiuto.
 Contaci e ripensaci. Manterrò la parola.

GIULIET T A

 Non siede più nessuna pietà tra le nuvole,
 che veda sino in fondo alla mia disperazione?
 Oh dolce madre mia, non scacciatemi,
 fate rinviare queste nozze d’un mese, d’una settimana,
 o, se no, fate preparare il mio letto nuziale
 nell’oscura tomba in cui giace Tebaldo. 85

DONNA CAPULETI

 Non rivolgerti a me, perché io non dirò più una parola.
 Fai come vuoi, tra me e te è tutto finito.

GIULIET T A

 Oh Dio, oh balia, come farò a evitare tutto questo?
 Il mio sposo è qui, sulla terra, e la mia fede in cielo.
 Come potrà la mia fede tornare sulla terra,
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