Page 3074 - Shakespeare - Vol. 1
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e sei fatto a pezzi da ciò che doveva difenderti.
Chi diamine, alzati ragazzo! La tua Giulietta,
per il cui amore un attimo fa eri morto,
è viva, e in questo sei fortunato.
Tebaldo voleva ucciderti, e invece l’hai ucciso tu.
E in questo sei fortunato.
La legge, che prometteva la morte,
ti si mostra amica e la cambia in esilio.
E in questo sei fortunato.
Un mucchio di benedizioni scende su di te,
la felicità ti corteggia col suo vestito più bello
e tu, come una ragazzetta stizzosa e testarda,
metti il broncio alla tua fortuna e al tuo amore.
Attento, attento, così si finisce male.
Adesso su, va’ dal tuo amore, com’era deciso,
sali in camera sua, va’ a consolarla.
Ma attento a non restare sino al turno di guardia,
perché allora non potresti più andare a Mantova,
dove vivrai finché troveremo il momento
per render pubblico il vostro matrimonio,
riconciliare gli amici, chieder perdono al Principe,
e farti tornare con una gioia milioni di volte più grande
del dolore col quale sei partito.
Vai avanti tu, nutrice. Ricordami alla tua padrona
e dille di far andare tutti a letto presto,
come li avrà disposti la gran pena.
Romeo verrà subito.
NUT RICE
Oh signore, sarei rimasta qua tutta la notte
a sentirvi dare buoni consigli. Che gran cosa è la cultura!
Signor mio, dirò alla padrona che state per venire.
ROMEO
Diteglielo, e dite al mio amore
che si prepari a sgridarmi.
La Nutrice fa per uscire, ma si volta indietro.
NUT RICE
Ma ecco, signore, ho qui un anello che lei mi ha ordinato di darvi.
Su, fate presto, perché si sta facendo tardi.

