Page 3062 - Shakespeare - Vol. 1
P. 3062

del mio caro nipote. Principe, se sei giusto,
 fa che per il sangue versato dai nostri
 sia ora sparso il sangue dei Montecchi.
 Nipote... nipote mio...

PRINCIPE

 Benvolio, chi ha dato inizio a questa rissa sanguinosa?

BENVOLIO

 Tebaldo, che è poi morto, ucciso dalla mano di Romeo,
 di quel Romeo che gli stava parlando gentilmente,
 e lo invitava a riflettere su che lite da nulla fosse,
 ricordandogli quanto grande sarebbe stato il vostro dispiacere.
 E tutto questo, detto con parole gentili, con sguardo calmo,
 con le ginocchia umilmente piegate, non riuscì a calmare
 la rabbia sfrenata di Tebaldo che, sordo alla pace,
 col suo acciaio tagliente mira al petto del coraggioso Mercuzio,
 il quale, con uguale furore, risponde colpo su colpo mortale,
 e, con sprezzo da soldato, con una mano svia da sé la fredda morte
 mentre con l’altra la rimanda a Tebaldo,
 la cui destrezza, a sua volta, la respinge.
 Romeo grida ad alta voce “Fermi, amici, dividetevi”
 e più veloce della lingua, il suo agile braccio
 riesce a far abbassare le loro lame mortali,
 passando in mezzo a loro.
 Ma, sotto il suo braccio, un colpo maligno di Tebaldo
 toglie la vita al coraggioso Mercuzio.
 Tebaldo fugge, ma poco dopo torna indietro,
 e punta su Romeo che aveva appena giurato vendetta.
 E verso la vendetta si precipitano entrambi come fulmini:
 prima ancora che potessi estrarre la spada per dividerli,
 il forte Tebaldo è ucciso, e Romeo,
 vistolo cadere, si volge e fugge.
 Questa è la verità, o muoia Benvolio.

DONNA CAPULETI

 Costui è un parente dei Montecchi. L’affetto lo rende falso.
 Non dice la verità. Almeno venti dei loro uomini
 devono aver lottato in questo scontro funesto,
 tutti e venti per uccidere una sola vita.
 Chiedo una giustizia che tu, Principe, devi darmi.
   3057   3058   3059   3060   3061   3062   3063   3064   3065   3066   3067