Page 3055 - Shakespeare - Vol. 1
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ATTO III EN
Scena I EN
Entrano Mercuzio, Benvolio e dei servitori.
BENVOLIO
Ti prego, buon Mercuzio, ritiriamoci.
La giornata è calda, 59 i Capuleti sono in giro,
se ci incontriamo non eviteremo uno scontro,
perché in queste giornate torride il sangue, insensato, ribolle.
MERCUZIO
Mi sembri uno di quei tizi che, non appena hanno oltrepassato la porta
d’una taverna, sbattono la spada sul tavolo e dicono “Voglia Dio che non
abbia bisogno di te!”, e poi, sotto l’effetto del secondo bicchiere, la
puntano contro il cameriere senza che ce ne sia bisogno...
BENVOLIO
Assomiglio a un tipo del genere?
MERCUZIO
Su, su, che quando sei d’un certo umore hai una testa calda quali altre non
ce n’è, in Italia; tanto facile al cattivo umore, quanto d’umor pronto a
eccitarti subito.
BENVOLIO
E per che cosa?
MERCUZIO
Per niente: ci fossero al mondo due come te, in un attimo non ce ne
sarebbe più nemmeno uno, perché l’uno ammazzerebbe l’altro. Tu? Che
diamine, litigheresti con qualcuno solo perché ha un pelo in più o in meno
di te nella barba. Tu litigheresti con qualcuno perché sta spaccando delle
noccioline, e senza altra ragione se non che tu hai gli occhi nocciola. E
quale occhio, se non il tuo, sarebbe capace di vedere un simile motivo di

