Page 3032 - Shakespeare - Vol. 1
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Perciò, dolce Romeo, se mi ami, dillo davvero,
 oppure, se credi che con troppa facilità
 mi sia lasciata vincere, farò la ritrosa e la cattiva,
 dirò dei no, così tu potrai corteggiarmi;
 ma non lo farei altrimenti, per niente al mondo.
 In verità, bel Montecchi, sono troppo innamorata,
 e tu pensa pure che io sia troppo leggera, ma vedrai, mio gentile,
 mi dimostrerò più sincera di quelle più esperte nel far le ritrose.
 Avrei dovuto mostrarmi più cauta, lo ammetto,
 ma d’altra parte, prima che me ne rendessi conto,
 tu hai sentito la mia ardente confessione d’amore;
 quindi, scusami, e non attribuire la mia troppo facile resa
 alla leggerezza di questo amore che l’ombra della notte
 ti ha rivelato.

ROMEO

 Giulietta, per quella sacra luna lassù, che copre
 d’argento le cime del frutteto, ti giuro...

GIULIET T A

 Oh, non giurare sulla luna, la luna incostante,
 che ogni mese cambia la sua orbita
 se no il tuo amore sarà altrettanto mutevole!

ROMEO

 Su cosa dovrò giurare allora?

GIULIET T A

 Non giurare per niente, o se vuoi, giura
 su te stesso, il dio che il mio cuore idolatra,
 e ti crederò.

ROMEO

 Se il sacro amore del mio cuore...

GIULIET T A

 No, non giurare. Anche se ho gioia di te,
 questo patto, stanotte, non mi dà gioia:
 è troppo rischioso, spericolato, improvviso,
 troppo simile al lampo, già passato prima che uno
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