Page 3028 - Shakespeare - Vol. 1
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che è onesta e leale: ho invocato la sua donna, è vero,
ma per costringere lui a tirar fuori la lesta.
BENVOLIO
Vieni, si deve esser nascosto tra quegli alberi
per unirsi all’umida notte.
Il suo amore è cieco, gli si addice l’oscurità.
MERCUZIO
Se l’amore è cieco, non arriverà mai a bersaglio.
Romeo sarà seduto sotto un nespolo, a sognare
che la sua bella gli dia quel frutto che le fanciulle
quando sole ridono tra loro chiamano nespola:
oh, Romeo, fosse lei una nespola aperta e tu il suo cetriolo!
Buona notte Romeo, mi ritiro sulla mia branda.
Questo letto da campo è troppo freddo per dormirci.
Vieni, Benvolio, andiamocene!
BENVOLIO
Andiamocene pure, è inutile cercare
chi non vuol farsi trovare.
Escono (Benvolio e Mercuzio).
Scena II EN
Romeo si fa avanti.
ROMEO
Ride delle cicatrici chi non è mai stato ferito.
(In alto appare Giulietta.)
Ma, piano, quale luce erompe da quella finestra? 33
È l’oriente, e Giulietta è il sole! Oh, sorgi bel sole,
e uccidi la luna invidiosa che è già malata e pallida di rabbia,
perché tu, sua ancella, di lei sei tanto più bella.
Non servirla più, quell’invidiosa: la sua vestale
porta il malsano costume verde indossato solo dai buffoni.
Gettalo via! Oh, se sapesse che è la mia donna,
il mio amore! Oh se lo sapesse!
Ella parla, pur senza dire parola. Com’è mai possibile?
Sono i suoi occhi a parlare, e io risponderò loro.

