Page 3021 - Shakespeare - Vol. 1
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Ha forse mai amato, sinora, il mio cuore?
Negatelo, occhi, perché mai, sino a stanotte,
avevo visto la vera bellezza.
T EBALDO
Dalla voce mi pare un Montecchi! Portami
la mia spada, ragazzo. (Esce un ragazzo.) Ma come, quel verme
osa venire qui col volto grottescamente coperto
per prenderci in giro mentre festeggiamo?
Per la nobiltà e l’onore del mio casato,
colpirlo a morte non lo ritengo un peccato!
CAPULET I
Che c’è adesso, nipote, cosa ti rannuvola?
T EBALDO
Zio, questo è un Montecchi, un nostro nemico,
un maledetto, che è qui venuto stanotte
a dissacrare la nostra festa.
CAPULET I
Non è il giovane Romeo?
T EBALDO
È proprio lui, il maledetto Romeo.
CAPULET I
Calmati, mio caro, e lascialo in pace:
si comporta da vero gentiluomo,
e tutta Verona, a dire il vero, vanta in lui
un giovane pieno di virtù e gentilezza.
Per tutte le ricchezze di questa città
non accetterei che gli fosse fatto del male
in casa mia. Calmati, allora, non badare a lui,
io voglio così, e se tu mi rispetti,
sii di buon umore, e caccia via questi cipigli
che non si addicono a una festa.
T EBALDO
Sì, sì, si addicono, quando un nemico

