Page 3001 - Shakespeare - Vol. 1
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così lontano dall’aprirsi o dal mostrarsi,
come il bocciuolo di un fiore, morso da un verme invidioso,
prima di stendere all’aria i suoi petali dolci
per offrire al sole la propria bellezza.
Se solo conoscessimo la sorgente dei suoi affanni,
ben volentieri faremmo quanto in nostro potere
per dar loro rimedio.
Entra Romeo.
BENVOLIO
Guardate, ecco che viene. Fatevi da parte, per piacere;
mi farò dire quello che l’addolora,
o, almeno, lo metterò a dura prova.
MONT ECCHI
Mi auguro che la tua determinazione sia così fortunata
da ottenere in cambio la verità.
Venite, Signora, andiamocene.
Escono (Montecchi e Donna Montecchi).
BENVOLIO
Buon giorno, cugino.
ROMEO
È ancora così presto?
BENVOLIO
Sono appena suonate le nove.
ROMEO
Povero me! Come paiono lunghe le ore tristi.
Era mio padre quello che così in fretta se n’è scappato?
BENVOLIO
Proprio lui. Ma quale tristezza rende lunghe le ore di Romeo?
ROMEO
Non aver ciò che, se avuto, le rende veloci.

