Page 2722 - Shakespeare - Vol. 1
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con qualche riferimento a persone reali.

 99 V, i, 47 Ovidio (Metamorfosi, XII) racconta che Teseo aveva partecipato alla battaglia contro i
     Centauri a fianco di Ercole. Nella Vita di Teseo di Plutarco si legge che Teseo era cugino dell’eroe
     da parte di madre.

100 V, i, 49 Il “Tracio Cantore” è Orfeo. Ovidio ( Metamorfosi, XI) dice che Baccanti invasate lo
     fecero a pezzi.

101 V, i, 52-53 Le Nove Muse cantano la morte del Sapere. Può darsi che vi sia un riferimento a
     qualche importante uomo di cultura (ad esernpio Robert Greene, morto in miseria, nel 1592).
     Ma è anche possibile che si tratti di una lamentazione generica.

102 V, i, 108-18 Teseo ha ragione: Zeppa recita - o meglio, forse, legge - senza rispettare la
     punteggiatura. Rispettandola, il brano afferma tutto contrario. Il povero traduttore fa quello che
     può per rendere un passo ingegnosissimo e letteralmente intraducibile, poiché la struttura
     grammaticale della lingua italiana non corrisponde a quella inglese. Comunque, ecco il testo con la
     punteggiatura a posto:
     Se vi offenderemo è col nostro intento
     di persuadervi che non veniamo per offendervi,
     ma di proposito mostrarvi la nostra incapacità.
     Ecco il vero principio del nostro fine.
     Dunque considerate che con malo proposito veniamo
     non già. Siam qua per contentarvi e divertirvi.
     Non già perché abbiate a pentirvene
     gli attori son pronti a cominciare. E dalla loro pantomima
     verrete a sapere tutto ciò che vorrete sapere.
     Show sta qui, attendibilmente, per dumb-show, “pantomima”. Si usava far precedere i drammi
     da un’azione scenica muta che anticipava la trama.

103 V, i, 145-46 Questi due versi sono fortemente allitterati. Shakespeare sta mettendo, in ridicolo
     certe affettazioni retoriche della poesia del tempo. L’effetto non si può rispettare senza
     allontanarsi dal senso.

104 V, i, 165 Partition significa: 1) “muro”, 2) “parte di un trattato” (ad esempio filosofico). Più o
     meno i due sensi si ritrovano anche nell’italiano “partizione”.

105 V, i, 191 Rocchetto scambia spesso le funzioni sensorie.

106 V, i, 194 “Limandro” per “Leandro”, il famoso amante che, per amore di Ero, traversò a nuoto
     l’Ellesponto in tempesta ed annegò.

107 V, i, 195 Presumibilmente, Elena di Troia; e l’errore sta nel fatto che Elena non amò Lisandro,
     ma Alessandro (ossia Paride).

108 V, i, 196 Shafalus è pronuncia impropria di Cephalus. Cefalo e Procri, qui storpiato dagli attori in
     “Procro”, sono un’altra coppia d’innamorati che ebbe avverso il destino (cfr. Ovidio,
     Metamorfosi, VII).

109 V, i, 209 Intendo shadows, “ombre”, in senso platonico, come copia perfetta delle idee. Gli attori
     sono copie imperfette degli uomini reali. La parola era già comparsa in III, ii, 347, ove il Demone
     appella Oberon “Re delle ombre”, ma lì evidentemente perché le Fate altro non sono che “esseri
     insostanziali”.

110 V, i, 221 Nella traduzione delle Metamorfosi ovidiane (del Golding, IV 120 e sgg.) è una
     “leonessa” che fa fuggire Tisbe.

111 V, i, 223 Così traduco il doppiosenso dell’originale: 1) “per la mia vita!”, esclamazione; 2) “un
     guaio serio per la mia vita”, messa così a repentaglio.

112 V, i, 227-33 Affermò Machiavelli che il principe dovrebbe assommare le qualità del leone con
     quelle della volpe, cioè la “prodezza” con l’ “astuzia”. Qui, però - dice Lisandro - il principe degli
     animali manca di “prodezza” ed è tutto “astuzia”. Teseo aggiunge che questo leone-principe ha
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