Page 2721 - Shakespeare - Vol. 1
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ragazza” e The man shall have his mare again, tradotto letteralmente, e che significa “tutto si
accomoderà”.
78 IV, i Lo spazio scenico è evidentemente quadripartito: 1) gli amanti giacciono addormentati, fino
al momento in cui balzeranno in piedi e s’inginocchieranno dinanzi a Teseo; 2) Titania è lì col suo
corteggio, mentre Oberon le sta alle spalle, a guardare; 3) entrano Teseo e la Corte; 4)
Rocchetto dorme, non avvertito dal Duca.
79 IV, i, 23 Rocchetto aveva chiesto a Fior-di-Pisello di grattargli la zucca. Un altro errore di
Shakespeare?
80 IV, i, 29 Lo strumento menzionato (tongs) è una lamina di ferro piegata in due che veniva
colpita con un’assicella pure di metallo.
81 IV, i, 38 “Esposizione”, papera per “disposizione” (esattamente come in inglese: exposition per
disposition).
82 IV, i, 72 Il “boccio di Diana”, o “Artemisia”, è, come si è già detto, il fiore della castità. Il “fior di
Cupido” è invece la “viola del pensiero”, di potere opposto.
83 IV, i, 81 Intendesi i quattro amanti e Rocchetto.
84 IV, i, 94 Il canto dell’allodola annuncia l’alba. Le Fate devono ritirarsi insieme alla notte.
85 IV, i, 118 Il passo che segue, tolto a Country Contentments (1615) di Gervase Markham,
mostra che si poteva fare attenzione alla composizione vocale delle mute: «Se vorrai avere nel
tuo canile gradevoli grida, devi comporlo con cani grossi, che hanno voci profonde e solenni, e
son facili al latrato, i quali, per dir così, costituiscono il basso dell’armonia, e poi un numero doppio
di voci risonanti e acute, che fanno la parte dei contro-tenori, e infine alcune voci comuni, tenui,
dolci, che fanno la parte mediana. In tal maniera queste tre parti musicali formeranno un latrato
perfetto».
86 IV, i, 119 I cani da caccia spartani erano una razza pregiatissima.
87 IV, i, 184 “Tre e tre”: tre uomini e tre donne.
88 IV, i, 201 L’inglese ha Heigh-ho! che forse mima il raglio.
89 IV, i, 214 Vedasi la Prefazione per i due sensi della parola bottom: “rocchetto del telaio del
tessitore” ma anche “fondo”. Una ballata “senza fondo” avrebbe un significato irraggiungibile. La
traduzione sfrutta l’idea del nome.
90 IV, ii Siamo di nuovo ad Atene, nel pomeriggio (cfr. v. 31), presumibilmente nella casa di Zeppa,
e il Duca ha già pranzato.
91 IV, ii, 4 Portato via nel mondo delle Fate. Ma transported allude anche al “trasporto funebre”.
92 IV, ii, 13 Nell’originale v’è scambio fra paramour (“amante”, “drudo”) e paragon (“modello di
perfezione”).
93 IV, ii, 18-19 Allude alle pensioni che i nobili talvolta concedevano ai sudditi più meritevoli.
Confrontando il valore del denaro alla fine del Cinquecento, Rocchetto avrebbe ricevuto,
giornalmente, più del doppio del guadagno di un comune artigiano.
94 IV, ii, 24 Courageous, papera forse per encouraging, quindi di buon auspicio. Noi diremmo
“coraggioso” e “incoraggiante”.
95 V, i Siamo a notte, dopo la cena, nel palazzo di Teseo ad Atene, e nello stesso giorno della
scena precedente. Le tre coppie di amanti hanno contratto matrimonio. L’Atto è magistralmente
variegato (nell’originale, s’intende, e nel povero tentativo del traduttore) da diverse forme
prosodiche, alternate alla prosa. La scena è preparata per la rappresentazione nella
rappresentazione. Probabilmente Teseo e Ippolita siedono in trono.
96 V, i, 11 S’intende Elena di Troia.
97 V, i, 12 Allude al divinus furor.
98 V, i, 32 Le masques erano spettacoli allegorici in costume, con danze, musiche, e talvolta anche

