Page 2577 - Shakespeare - Vol. 1
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ZEPPA
Dio ti benedica, Rocchetto. Dio ti benedica. Tu sei trasfigurato!
Esce.
ROCCHET T O
Ho capito. Una birbonata. Mi voglion far passare per somaro! Cercano di
farmi paura. Ma io di qui non mi muovo, facciano quello che vogliono. Farò
due passi su e giù. E mi metterò a cantare. Così vedranno che non ho
paura.
(Canta.)
Il merlo dal nero piumaggio,
il merlo dal becco giallastro,
il tordo intonato nel canto,
lo scriccio dallo stridulo fischio...
(Il canto desta Titania.)
T IT ANIA
Qual angelo mi ridesta dal mio giaciglio di fiori?
ROCCHET T O
(canta)
Il fringuello, il passero e l’allodola,
il grigio cuculo dal monotono canto,
il cui verso moltissimi uomini intendono
e non osan ribattere ‘no’...
perché, in verità, chi vorrebbe perder tempo con un uccello tanto sciocco?
Chi vorrebbe mai smentire un uccello che grida a perdifiato
“cuccu”,”cuccu”! 51
T IT ANIA
Ti prego, dolce mortale, ripeti il tuo canto.
L’orecchio mio s’è invaghito delle tue note
così come l’occhio è ammaliato dalle tue fattezze.
E la potenza delle tue virtù incomparabili è tale
che, fin dal primo sguardo, devo dire, anzi giurare, che t’amo tanto!
ROCCHET T O
Madama, mi sa che abbiate scarso motivo per tutto questo. È proprio vero
che di questi tempi ragione e amore si fan poca compagnia. Ed è un
peccato che qualche buon vicino non faccia qualcosa per riconciliarli... Al

