Page 2258 - Shakespeare - Vol. 1
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In tal caso io nego la sua verginità. M’han sorpreso con una fantesca.
RE
Questa fantesca, caro mio, non ti servirà alla bisogna.
MELACOT T A
Questa fantesca, sire mio, mi servirà alla bisogna.
RE
Briccone, ora pronuncio la tua condanna: digiunerai una settimana a pane
e acqua.
MELACOT T A
Malannaggia, preferirei pregare un mese a zuppa e coscio d’agnello.
RE
E Don Armado sarà il tuo carceriere.
Monsignore Birùn, fatelo consegnare;
e noialtri, signori, andiamo ad attuare
quel che ci siamo giurati fermamente.
Escono il Re, Longaville e Dumaine.
BEROWNE
Scommetto la mia capoccia contro qualunque berrettaccia:
questi impegni e divieti non saranno che una farsa.
Andiamo, giovanotto.
MELACOT T A
Monsignore, io sono un martire della verità. Perché l’è vero ch’io fui
sorpreso con la Giachenetta, e la Giachenetta l’è una rampolla verace. Per
cui sia benvenuto l’amaro calice della prosperità! Un dì potrà sorridermi di
nuovo la scontentezza, e sino ad allora fai pure i tuoi porci comodi,
malasorte!
Escono.
Scena II 9 EN
Entrano Armado e il suo paggio Bruscolino.

