Page 2227 - Shakespeare - Vol. 1
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Astrea dopo aver abbandonato la terra. Secondo Frances A. Yates, il fatto che sia il giovane
     Lucio a colpire la Vergine, e quindi Astrea, nell’allucinazione di Tito, implicherebbe già «il Ritorno
     della Vergine - il ritorno di un giusto impero e dell’età dell’oro» alla fine del dramma, con
     l’investitura a imperatore del padre del ragazzo, anch’egli dal nome simbolicamente significativo,
     Lucio (cfr. Yates 1975, p. 75).

209 IV, iii, 71 Ram: sinonimo di Aries a designare la costellazione dell’Ariete.

210 IV, iii, 72 the empress’ villain: cioè Aaron. Qui villain sta nel senso sia di «servo» che di
     «canaglia».

211 IV, iii, 75 there it goes: secondo J.D. Wilson, grido di incoraggiamento del cacciatore.

212 IV, iii, didascalia dopo v. 75 Il clown, nel teatro shakespeariano, indicava il personaggio comico in
     senso specifico, il buffone, o anche, come qui, il villano, lo zotico.

213 IV, iii, 79 the gibbet-maker: il clown non afferra il senso di Jupiter e l’interpreta secondo i suoi
     parametri culturali. Il gioco di parole che ne risulta si può rendere solo alla lontana nella
     traduzione.

214 IV, iii, 91 the tribunal plebs: sbaglio da ignorante per tribunus plebis.

215 IV, iii, 92 emperal’s: altro sbaglio per emperor’s o imperial.

216 IV, iii, 93-95 Qui Marco si rivolge a Tito.

217 IV, iii, 98 never say grace: gioco di parole con il precedente with a grace di Tito, che il clown ha
     interpretato nel senso di «recitare il benedicite» in chiesa.

218 IV, iii, 115 Il senso di questo verso è confuso, in quanto non si capisce se it si riferisca alla
     petizione che avrebbe scritto Marco in maniera troppo umile (ma ciò contraddice il v. 104, dove
     appare che è Tito stesso a scriverla), oppure al coltello che, ironicamente, sarebbe un umile
     supplice (ma l’espressione sarebbe troppo contorta).

219 IV, iv, 3 extent: come altrove in Shakespeare, qui nel senso di «esercizio».

220 IV, iv, 4 egal: equal, in derivazione dal francese égal. Il debole e tirannico Saturnino vanta qui un
     equilibrio politico - egal justice - inesistente. Egli si appella alla giustizia e alla legge, contro i
     pericoli di una insurrezione, con ragionamenti ed espressioni che anticipano il comportamento
     relativamente analogo del re Claudio in Amleto, IV, 5.

221 IV, iv, 5 as know: aggiunta congetturale delle edizioni moderne, dietro il suggerimento della
     edizione Cambridge; assente nelle edizioni antiche.

222 IV, iv, 21 feigned ecstasies: come Claudio in Amleto, Saturnino sospetta che la follia
     dell’avversario sia strumentale.

223 IV, iv, 35 gloze: in Shakespeare talvolta nel senso di usare belle parole per adulazione, lusinga e
     inganno.

224 IV, iv, 43 godden: gergale per good evening.

225 IV, iv, 49 by’ Lady: abbreviazione di by Our Lady.

226 IV, iv, 60 holp’st: arcaico per helped. Si noti come tutti questi versi siano carichi della
     prevaricazione, e insieme della profonda insicurezza, di questo imperatore, che vorrebbe far
     credere di essere giusto.

227 IV, iv, 64 power: nel senso tipicamente elisabettiano di «esercito».

228 IV, iv, 69 Il celebre generale del quinto secolo a.C. che, bandìto da Roma, vi tornò alla testa di
     un esercito formato da quegli stessi Volsci che egli aveva sconfitto a Corioli. Shakespeare ne
     avrebbe drammatizzato la storia, rifacendosi a Plutarco, nell’ultimo dei suoi «drammi romani», il
     Coriolano del 1608.

229 IV, iv, 77 was wrongfully: sottinteso done.

230 IV, iv, 85 is not careful: «does not care».
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