Page 2216 - Shakespeare - Vol. 1
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senso, togliendosi le vesti da schiavo e indossando un ricco vestito. E.M. Waith nota che il
    Tamburlaine di Marlowe fa qualcosa di analogo nella seconda scena del primo atto del dramma
    omonimo.

60 II, i, 22 Semiramide: regina assira dell’800 a.C. circa, divenuta figura leggendaria di donna fatale
    lussuriosa e di grande potere.

61 II, i, 26 wants: caso frequente, nell’inglese elisabettiano, di terza persona singolare usata per la
    terza plurale.

62 II, i, 37 Clubs: «bastoni», letteralmente. Ma la parola era usata idiomaticamente, nella Londra
    del tempo, all’insorgere di una rissa come richiamo per le guardie che dovevano intervenire a
    separare i contendenti con i loro bastoni. Ironico, qui come in seguito, il tono di Aaron con i figli di
    Tamora, trattati da ragazzi stupidi, e viziati.

63 II, i, 39 dancing-rapier: «spada portata solo come ornamento nelle danze» (Onions).

64 II, i, 48 wot: arcaico per know.

65 II, i, 56 Continua, come si vede, l’isotopia dell’onore, ma spostata di livello e immiserita nello
    scontro di due giovani stupidi e violenti.

66 II, i, 64 jet: usato di solito da Shakespeare nel senso di «incidere» o, come qui, di
    «intromettersi».

67 II, i, 70 Gioco di parole basato sul doppio senso di discord («discordia» e «dissonanza») e di
    ground («terreno», «ragione», «basso» che fa da base ad una melodia).

68 II, i, 71-74 Il linguaggio di Chirone e Demetrio risulta goffo nella mescolanza di offese e di
    asserzioni formali più grandi di loro.

69 II, i, 82-83 Cfr. Riccardo III, I, 1, 227-8, «Was ever woman in this humour wooed? / Was ever
    woman in this humour won?» («Fu mai donna in tale umore corteggiata? / Fu mai donna in tale
    umore conquistata?»).

70 II, i, 89 Cioè, l’insegna del cornuto: cfr. Vulcano e l’infedelissima sua sposa Venere.

71 II, i, 90 Saturnino è reso cornuto dallo stesso Aaron. Probabilmente si tratta di un «a parte»
    divertito del moro.

72 II, i, 96 e sgg. Comincia qui un gioco di sottintesi sessuali che corrono sotto le immagini della
    caccia. Infatti, snatch sta per «caccia» o «ratto», ma anche per «copula veloce», una «svelta»
    in gergo; e serve your turns sta per «servire a uno scopo», «fare al caso di», ma anche per
    «fare un servizio sessuale» (e così l’intende Chirone).

73 II, i, 97 hit it: nel senso di «far centro», e cioè «capire», ma anche di «colpire» sessualmente.

74 II, i, 104 policy: nella tipica accezione elisabettiana di astuzia machiavellica.

75 II, i, 108 Lucrezia fu violentata da Tarquinio e si uccise. Shakespeare ne cantò la storia nel
    poemetto The Rape of Lucrece, pubblicato nel 1594 lo stesso anno in cui apparve il primo in-
    quarto di questo dramma, in cui i riferimenti alla storia di Lucrezia sono frequenti.

76 II, i, 112 Nella caccia regale - voluta da Tito per ironia drammatica! - si attualizzeranno,
    secondo il piano di Aaron, i sottintesi sessuali emersi ai vv. 95-96. La cerbiatta - v. 93 e ora v.
    117 - dovrà essere isolata nella foresta e violentata - hit v. 97 e ora strike home v. 118 -
    servendo alla lussuria dei due giovani - serve your turns v. 96 e ora take your turns v. 129 e
    serve your lust v. 130.
    La foresta selvaggia è il luogo deputato della violenza barbarica, il luogo di Aaron, il quale
    mentalmente ne anticipa sentieri immaginari - path v. 111 - e vi identifica zone simbolicamente
    funzionali al suo disegno - plots v. 115 = «tratti di terreno», ma anche «mappe di terreni» e,
    per metafora, «trame», «complotti». L’opposizione città (civiltà, per quanto violenta) v s foresta
    (natura, spietata in quanto priva di codici) risulta esplicita ai vv. 127-129.

77 II, i, 113 La valenza ironica, frequente in Aaron, pare evidente nell’uso del verbo troop, adatto a
    un soggetto militare in riferimento alle dame romane.
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