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e all’eterna durata della fama, per merito della tua virtù.
MARCO
A lungo viva il signore Tito, mio amato fratello,
grazioso trionfatore agli occhi di Roma.
TITO
Grazie, gentile tribuno, nobile fratello Marco.
MARCO
E benvenuti nipoti, da guerre vittoriose,
voi che sopravvivete, e voi che dormite nella fama.
Nobili signori, le vostre fortune sono uguali in tutto,
che al servizio del vostro paese sguainaste la spada;
ma più certo trionfo è questa funebre pompa
per chi ha raggiunto la felicità di Solone
e trionfa sul caso nel letto dell’onore. 16
Tito Andronico, il popolo di Roma,
di cui con giustizia sei sempre stato amico,
ti manda per mano mia, suo tribuno e delegato,
questo pallio 17 di immacolato candore
e ti presenta all’elezione per l’impero,
insieme a questi figli del nostro defunto imperatore:
Sii candidatus, 18 dunque, e vestilo,
e aiuta a dare un capo a Roma senza capo.
TITO
Un miglior capo si addice al suo corpo glorioso
che non questo che trema fragile e vecchio.
Dovrei indossare questa toga e crearvi affanni?
Essere scelto con proclami oggi,
domani cedere l’impero, rassegnare la vita,
e dar nuovo da fare a tutti voi?
Roma, sono stato tuo soldato quarant’anni,
e ho guidato con successo le forze del paese
e seppellito ventuno figli valorosi,
fatti cavalieri 19 sul campo, caduti da uomini con le armi,
servendo i diritti del loro nobile paese.
Datemi un bastone d’onore per la mia vecchiaia,
ma non uno scettro per governare il mondo: