Page 2015 - Shakespeare - Vol. 1
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e all’eterna durata della fama, per merito della tua virtù.

MARCO

 A lungo viva il signore Tito, mio amato fratello,
 grazioso trionfatore agli occhi di Roma.

TITO

 Grazie, gentile tribuno, nobile fratello Marco.

MARCO

 E benvenuti nipoti, da guerre vittoriose,
 voi che sopravvivete, e voi che dormite nella fama.
 Nobili signori, le vostre fortune sono uguali in tutto,
 che al servizio del vostro paese sguainaste la spada;
 ma più certo trionfo è questa funebre pompa
 per chi ha raggiunto la felicità di Solone
 e trionfa sul caso nel letto dell’onore. 16
 Tito Andronico, il popolo di Roma,
 di cui con giustizia sei sempre stato amico,
 ti manda per mano mia, suo tribuno e delegato,
 questo pallio 17 di immacolato candore
 e ti presenta all’elezione per l’impero,
 insieme a questi figli del nostro defunto imperatore:
 Sii candidatus, 18 dunque, e vestilo,
 e aiuta a dare un capo a Roma senza capo.

TITO

 Un miglior capo si addice al suo corpo glorioso
 che non questo che trema fragile e vecchio.
 Dovrei indossare questa toga e crearvi affanni?
 Essere scelto con proclami oggi,
 domani cedere l’impero, rassegnare la vita,
 e dar nuovo da fare a tutti voi?
 Roma, sono stato tuo soldato quarant’anni,
 e ho guidato con successo le forze del paese
 e seppellito ventuno figli valorosi,
 fatti cavalieri 19 sul campo, caduti da uomini con le armi,
 servendo i diritti del loro nobile paese.
 Datemi un bastone d’onore per la mia vecchiaia,
 ma non uno scettro per governare il mondo:
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