Page 2013 - Shakespeare - Vol. 1
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Oh se battersi per il re e il Paese
fu devozione 13 per i tuoi, lo è anche per questi.
Andronico, non macchiare di sangue la tua tomba.
Vuoi avvicinarti alla natura degli dèi?
Avvicinati a loro mostrandoti clemente:
la dolce clemenza è la vera insegna della nobiltà.
Tre volte nobile Tito, risparmia il mio primogenito.
TITO
Controllatevi, signora, e perdonatemi.
Questi sono fratelli di coloro che voi Goti avete visto
vivi e morti, e per i loro fratelli uccisi
religiosamente chiedono un sacrificio:
a questo, tuo figlio è destinato, e morire egli deve,
per placare le ombre gementi dei trapassati. 14
LUCIO
Portatelo via, e fate subito un fuoco,
e con le nostre spade, su una pila di legna,
macelliamogli le membra, che si consumino fino all’osso.
Escono i figli di Tito, con Alarbo.
T AMORA
O crudele, blasfema devozione!
CHIRONE
Mai fu la Scizia la metà così barbara!
DEMET RIO
Non paragonare la Scizia all’ambiziosa Roma.
Alarbo va al suo riposo, e noi sopravviviamo
per tremare sotto lo sguardo minaccioso di Tito.
Fatti forza, dunque, signora, ma spera anche
che gli stessi dèi, che fornirono alla regina di Troia
l’occasione di una dura vendetta
sul tiranno trace nella sua tenda, 15
possano aiutare Tamora, la regina dei Goti
(quando i Goti erano Goti, e Tamora era regina)
a far pagare ai suoi nemici i sanguinosi torti.