Page 2012 - Shakespeare - Vol. 1
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Questi che sopravvivono, Roma li ricompensi con l’amore;
questi, che io porto alla loro ultima dimora,
con la sepoltura insieme ai loro avi.
Questi Goti 10 mi hanno concesso di rinfoderare la spada.
Tito, crudele, e dimentico dei tuoi,
perché sopporti che i tuoi figli, insepolti ancora,
volteggino sulla paurosa proda dello Stige?
Fate posto, che li deponga con i loro fratelli.
Aprono la tomba.
Laggiù salutatevi in silenzio, come fanno i morti,
e dormite in pace, uccisi in guerra per la patria.
O sacro ricettacolo delle mie gioie,
dolce cella di virtù e nobiltà,
quanti miei figli hai tu in tuo deposito
che non vorrai rendermi mai più!
LUCIO
Dacci il più fiero prigioniero dei Goti,
che possiamo tagliarlo a pezzi, e su un rogo
ad manes fratrum 11 sacrificare la sua carne
davanti a questa terrigna prigione delle loro ossa,
così che le ombre non restino inappagate,
né siamo noi turbati da prodigi sulla terra.
TITO
Vi do lui, il più nobile sopravvissuto,
il primogenito di questa sciagurata regina.
T AMORA
Fermi, fratelli Romani! 12 Benevolo conquistatore,
vittorioso Tito, compatisci le lacrime che verso,
lacrime di una madre in angoscia per il figlio;
e se i tuoi figli mai ti furono cari,
oh pensa che mio figlio lo è altrettanto a me.
Non basta che siamo portati a Roma
ad abbellire i tuoi trionfi,
sottomessi a te e al tuo giogo romano,
ma devono i miei figli esser trucidati nelle strade
per valorosi atti compiuti per la loro patria?