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nell’elezione per l’impero romano,
scelto Andronico, soprannominato il Pio
per molti buoni e grandi meriti verso Roma.
Uomo più nobile, più coraggioso guerriero
non vive oggi dentro le mura della città.
Il Senato lo ha convocato in patria
dalle faticose guerre contro i barbari Goti,
che egli con i suoi figli, terrore dei nostri nemici,
ha soggiogato: un popolo forte e allevato all’uso delle armi.
Dieci anni sono passati dacché egli prese a carico
questa causa di Roma, e castigò con le armi
l’orgoglio dei nostri nemici: cinque volte è tornato
sanguinante a Roma, recando i suoi valorosi figli
in bare dal campo. 4
E ora, infine, carico delle spoglie dell’onore,
ritorna il buon Andronico a Roma,
il rinomato Tito, nel trionfo delle armi.
Vi preghiamo, per l’onore di quel nome,
che degnamente ora vorreste veder trionfare, 5
e per i diritti del Campidoglio e del Senato,
che asserite di onorare e venerare,
fatevi indietro, rinunciate alla forza,
congedate i vostri seguaci e, come si conviene ai candidati,
sostenete i vostri diritti in pace e con umiltà.
SAT URNINO
Come parla bene il tribuno per placare i miei pensieri!
BASSIANO
Marco Andronico, a tal punto confido
nella tua giustizia e integrità,
e tanto amo e onoro te e i tuoi,
il tuo nobile fratello Tito e i suoi figli,
e lei a cui i miei pensieri tutti s’umiliano,
la graziosa Lavinia, di Roma il ricco ornamento,
che io voglio qui congedare i miei devoti amici,
e al favore della mia fortuna e del popolo
rimettere la mia causa, che venga ben pesata.
Escono i soldati.
SAT URNINO