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lui, altrimenti me lo giustiziavano. Sono stato messo alla gogna per delle
oche che aveva ucciso lui, altrimenti gliel’avrebbero fatta pagare. Adesso
tu a questo non ci pensi. Ma sì, mi ricordo lo scherzo che mi combinasti
quando mi congedai da Madonna Silvia. Non te l’avevo detto di tenermi
d’occhio, e fare come facevo io? Quando mai mi hai visto alzare la gamba e
far pipì sul guardinfante d’una gentildonna? Mi hai mai visto fare uno
scherzo del genere?
[Entrano Proteo e Giulia travestita]
PROT EO
Ti chiami Sebastiano? Mi vai a fagiolo,
e ti darò pronto impiego in qualche servizio. 61
GIULIA
Ai vostri comandi: farò del mio meglio.
PROT EO
Lo spero. [A Lanciotto] E allora, tanghero, figlio di puttana!
dove sei stato a vagabondare questi due giorni?
LANCIOT T O
Diamine, signore, ho portato il cane a Madonna Silvia, come m’avete
ordinato.
PROT EO
E lei che dice di quel piccolo tesoro?
LANCIOT T O
Diavolo, dice che quel vostro cane è una bestiaccia, e vi manda a dire che
per un tal presente vi ringrazia ringhiando.
PROT EO
Ma il cane se l’è tenuto?
LANCIOT T O
No, in verità, non se l’è tenuto. Eccolo qui, l’ho riportato indietro.
PROT EO
Cosa? Le hai portato questo da parte mia?