Page 1856 - Shakespeare - Vol. 1
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SILVIA

                    Alla cella di Fra’ Patrizio,
     dove farò la santa confessione.

     AGLAMORO

Non deluderò Vossignoria. Buongiorno, nobile dama.

     SILVIA

Buongiorno, Ser Aglamor cortese.

                                                    Escono.

                                   Scena IV EN

                                 Entra Lanciotto [con il cane.]

     LANCIOT T O

Quando un servo si comporta da cane col padrone - dico bene? - son
grane: uno che mi son tirato su sin da cucciolo, uno che ho salvato
dall’annegare quando tre o quattro dei suoi fratellini e sorelline, ancora
ciechi, fecero quella fine. L’ho ammaestrato proprio a regola d’arte, come si
suol dire: “Così andrebbe ammaestrato un cane”. Mi hanno mandato a
consegnarlo in dono a Madonna Silvia, da parte del mio padrone: e manco
arrivo nella sala da pranzo che lui salta sul vassoio di lei e le fa fuori la
coscia di cappone. Oh, gran brutta rogna quando un figlio di cane non sa
ben comportarsi in società! Io vorrei avere, tanto per dire, uno che si
accolli la responsabilità di fare il cane per davvero, di essere, insomma,
cane in tutto e per tutto. Se non avessi avuto più cervello di lui, ad
addossare a me stesso le sue malefatte, credo davvero che me l’avrebbero
impiccato. Com’è vero che sono vivo, gliel’avrebbero fatta pagare.
Giudicate voi stessi: mi s’intrufola in compagnia di tre o quattro cani di
razza superiore sotto la tavola del Duca. Non ci rimane, con licenza
parlando, il tempo d’una pisciata, che tutta la sala lo sentiva all’odore.
“Fuori quel cane!” dice uno. “Che razza di bastardo è quello?” dice un altro.
“Cacciatelo via a frustate!” dice il terzo. “Impiccatelo!” dice il Duca. Io, che
quell’odoraccio lo conosco bene, sapevo che era Cànchero, e allora corro
da quello che frusta i cani. “Amico”, gli faccio, “hai mica in mente di
frustarlo, il cane?”. “Sì, perdiana”, fa lui. “Gli fate un grave torto”, faccio io,
“son stato io a far quella cosa”. Lui non sta a far cerimonie, ma mi caccia
dalla stanza a frustate. Quanti padroni farebbero ciò per un loro servo? Eh
sì, ve lo giuro, sono stato messo ai ferri per le salsicce che aveva rubato
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