Page 1861 - Shakespeare - Vol. 1
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Non li voglio vedere, gli scritti del padron vostro.
So che sono farciti di invocazioni
e lardellati di giuramenti di nuovo conio, che infrangerà
con la facilità con cui gli strappo la sua lettera.
[Strappa la lettera]
GIULIA
Signora, egli vi manda quest’anello.
SILVIA
A sua maggior vergogna se lo manda a me,
poiché gli ho udito dire mille volte
che glielo dette Giulia, alla partenza.
E se il suo dito infedele ha profanato l’anello
il mio non farà un tal torto alla sua Giulia.
GIULIA
Ed ella ve ne ringrazia.
SILVIA
Che hai detto?
GIULIA
Vi ringrazio, madonna, di preoccuparvi di lei.
Povera gentildonna! Il mio padrone le fa gran torto.
SILVIA
La conosci?
GIULIA
Quasi quanto me stesso.
Quando penso alle sue pene, posso giurarvi
che ho pianto cento e più di cento volte.
SILVIA
Forse lei crede che Proteo l’abbia lasciata.
GIULIA
Credo di sì; ed è questa la causa del suo dolore.